Parma, 4 gennaio 2019 - L’Università di Parma è tra i partner di due progetti vincitori di “call” all’interno del programma europeo “PRIMA - Initiative Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area”, mirato a sviluppare soluzioni innovative e multidimensionali in materia di agricoltura, industria alimentare e uso dell’acqua e a promuovere la loro concreta applicazione da parte degli utenti finali.I due progetti “MED4Youth” e “SAFFROMFOOD” sono focalizzati su alimentazione e nutrizione e sono realizzati da partnership internazionali. L’ente finanziatore per i partner italiani è il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - MIUR, che per le attività di ricerca di entrambi assegnerà all’Università di Parma circa 640 mila euro. Coordinatore per l’Ateneo è Daniele Del Rio, Professore associato di Nutrizione al Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie e Presidente della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione.A far parte di entrambe le cordate europee è, per l’Università di Parma, il gruppo di ricerca di Nutrizione Umana, con i proff. Daniele Del Rio, Francesca Scazzina, Furio Brighenti e Nicoletta Pellegrini. Per il progetto “SAFFROMFOOD” sono coinvolti anche i proff. Erasmo Neviani, Camilla Lazzi e Valentina Bernini del gruppo di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco. Ai docenti vanno aggiunti anche numerosi giovani ricercatori: i Post-Doc Pedro Mena, Daniela Martini, Donato Angelino, Letizia Bresciani, Margherita Dall’Asta e Alice Rosi e i dottorandi e borsisti di ricerca attivi nei laboratori del gruppo.Per il progetto “MED4Youth” sono poi coinvolti anche il Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche, con il prof. Federico Bergenti dell’Unità di Intelligenza Artificiale, e il Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con il prof. Carlo Caffarelli dell’Unità di Clinica Pediatrica.Lo scopo principale del progetto “MED4Youth - Mediterranean Enriched Diet for tackling Youth Obesity” è rafforzare le conoscenze relative alla relazione esistente tra dieta mediterranea e salute in termini di riduzione dell’obesità infantile, grazie all’identificazione degli effetti positivi riscontrati dopo il consumo di una dieta mediterranea che includa prodotti salutari tipici del bacino del Mediterraneo. A tal fine, una delle attività centrali di “MED4Youth” sarà la conduzione di uno studio multicentrico basato sulla dieta mediterranea e sull’utilizzo di strumenti tecnologici (ICT), su un target di popolazione adolescente obesa di Italia, Spagna e Portogallo. L’Università di Parma costituirà il centro italiano di riferimento per la conduzione di questo studio d’intervento, mirato anche a comprendere, mediante l’utilizzo di tecniche omiche, se e come la dieta mediterranea possa essere coinvolta nella modulazione del microbiota (le comunità batteriche che risiedono nell’intestino)e nella produzione di specifici metaboliti colonici. Questo approccio multidisciplinare permetterà di aumentare le conoscenze relative ai benefici della dieta mediterranea nella prevenzione dell’obesità e di fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione giovanile europea. Nel progetto sono coinvolti altri due centri di ricerca europei: Fundació Eurecat (Spagna – ente coordinatore) e Universidade de Coimbra (Portogallo). Nella partnership anche tre piccole e medie imprese: NOVAPAN S.L. (Spagna), Shikma Field Crops (Israele) e Scientific Food Centre (Giordania).“SAFFROMFOOD - Valorisation of saffron and its floral by-products as sustainable innovative sources for the development of high added-value food products” ha come principale obiettivo quello di ideare e sviluppare prodotti a elevato valore nutrizionale utilizzando materiali di scarto provenienti dalla lavorazione dello zafferano vero (Crocus sativus), ottimizzando un processo produttivo eco-sostenibile. Lo zafferano è una pianta diffusamente coltivata nei paesi del bacino mediterraneo sia per finalità alimentari sia per scopi medicinali e la sua produzione prevede enormi quantità di materiale di scarto contenenti ancora una notevole frazione di composti bioattivi. Scopo del progetto è quello di recuperarli per creare un nuovo mercato fatto di integratori, di aggregati per la cosmetica, di composti per fortificare alimenti e numerose altre applicazioni. Il progetto prevede la sinergia di altri 8 partner: centri di ricerca come il Centre de Recherche Scientifique et Technique sur les Régions Arides (Algeria), il Max Rubner-Institut (Germania), l’INRA-Nutri Neuro (Francia), l’Instituto de Biologia Experimental e Tecnológica (Portogallo), industrie come Activ’Inside (Francia) e atenei come l’Universidad de Murcia (Spagna), l’Université Abderrahmane Mira de Béjaia (Algeria) e l’Universidad Miguel Hernandez (Spagna – ente coordinatore).