Parma, 7 giugno 2019 – In relazione alle recenti notizie di stampa sulla sperimentazione animale prevista nell’ambito di alcune attività di ricerca coordinate dall’Università di Torino e realizzate in collaborazione con l’Università di Parma, l’Ateneo desidera esprimere alcune considerazioni.Le più recenti posizioni della comunità scientifica internazionale riconoscono il valore e la validità della sperimentazione su modelli animali, quando questo si configuri come l’unico mezzo possibile per poter rispondere ad importanti domande di tipo scientifico o clinico non affrontabili mediante metodi alternativi, comunque nel rispetto delle normative nazionali ed europee.La decisione di intraprendere un progetto con l’uso di animali viene accuratamente ponderata in relazione alla specie necessaria, al numero di soggetti da impiegare e alla sofferenza potenzialmente arrecata agli stessi, nonché in relazione alla probabilità di successo del progetto e ai benefici attesi, sia in termini di progresso delle conoscenze biomediche, sia in termini di valore immediato per la salute, umana o animale. Tali valutazioni non sono effettuate soltanto dai ricercatori coinvolti, ma devono essere condivise da esperti indipendenti, prima a livello locale dall’organismo preposto al benessere animale di Ateneo (OPBA) e, successivamente, dal Ministero della Salute, che autorizza le procedure.Per lo sviluppo della scienza e la messa a punto di nuove cure e nuovi farmaci, l’uso misurato e controllato degli animali, nel rispetto delle stringenti norme in vigore, rappresenta ancora un tassello fondamentale per il progresso della medicina.Scoperte di rilievo internazionale hanno dimostrato e continuano a dimostrare come le conoscenze prodotte dalla sperimentazione animale siano fondamentali per il progresso del sapere biomedico, portando a nuove conquiste in ambito clinico e neuro-riabilitativo, nonché per la validazione di nuove strategie terapeutiche delle quali potrebbero avvantaggiarsi, per esempio, pazienti con paralisi a seguito di danno spinale.Recenti ispezioni da parte degli Organismi ministeriali preposti al controllo di strutture e procedure per la sperimentazione in questione, hanno confermato che l’Università di Parma opera in completa aderenza alla normativa in materia.