Il progetto Wound Repair Active Print (WRAP), nato dalla ricerca sulla rigenerazione tissutale del Centro Interdipartimentale Biopharmanet-Tec dell’Università di Parma, è stato selezionato tra i migliori dieci progetti in scienze della vita nell’ambito dell’iniziativa BioUpper, la prima piattaforma italiana di training e accelerazione nata dalla partnership di Novartis e Fondazione Cariplo in collaborazione con PoliHub per finanziare nuove idee d’impresa nel campo delle scienze della vita che contribuiscano attivamente allo sviluppo economico del Paese.Il progetto, presentato dalla dott.ssa Annalisa Bianchera del Centro Interdipartimentale Biopharmanet-Tec, scaturisce dal lavoro di un gruppo di ricerca composto dal prof. Ruggero Bettini, dalla prof.ssa Lisa Elviri del Dipartimento di Farmacia, dal prof. Marco Silvestri del Dipartimento di Ingegneria Industriale affiancato dal dott. Ruben Foresti, dottorando del medesimo dipartimento. Completa il gruppo di lavoro il dott. Carlo Bergonzi, neolaureato in Biotecnologie Mediche Veterinarie e Farmaceutiche presso l’Ateneo di Parma e attualmente borsista di ricerca nel Centro Biopharmanet-Tec.L’obiettivo del progetto è quello di proporre una tecnologia per la produzione di bendaggi a base di chitosano destinati al trattamento di lesioni croniche e con difficoltà di guarigione. Questo polimero naturale, grazie a un processo di produzione brevettato dall’Università di Parma, viene trasformato in idrogel tramite l’utilizzo di una stampante 3D dedicata, in grado di realizzare le innovative garze bioriassorbibili a porosità controllata.Nello scorso mese di dicembre, WRAP era stato selezionato, insieme ad altri 18 progetti, tra 118 candidature inviate alla piattaforma BioUpper. I primi 19 progetti selezionati hanno partecipato ad un training week incentrato sull’approfondimento della proposta progettuale. Una giuria di esperti ha poi selezionato i 10 progetti più promettenti, tra cui WRAP.Inizia ora la fase di Acceleration Programme, un percorso personalizzato per potenziare le competenze tecniche, le attitudini imprenditoriali e supportare concretamente i gruppi di lavoro nello sviluppo del proprio progetto d’impresa. Al termine della fase di accelerazione i tre progetti migliori riceveranno un contributo di 50.000 euro, che permetterà di usufruire di ulteriori consulenze specializzate e di servizi e attività per lo sviluppo del progetto d’impresa, così da facilitare e rendere efficace il percorso di accesso al mercato.