Parma, 22 gennaio 2020 – Dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro arrivano 106mila euro per il primo di cinque anni di un progetto di ricerca dell’Università di Parma mirato allo studio di nuovi inibitori contro il glioblastoma, un tumore al cervello altamente maligno. Il gruppo di ricerca è coordinato da Massimiliano Tognolini del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco.L’AIRC ha assegnato il finanziamento per lo sviluppo di cosiddetti ligandi del sistema Eph-ephrin come farmaci a bersaglio molecolare potenzialmente utili nella terapia del glioblastoma. Il sistema Eph-ephrin svolge un ruolo di primaria importanza nello sviluppo embrionale, tanto che la sua assenza provoca malformazioni congenite fatali. La sua presenza negli individui adulti è molto più limitata e circoscritta a tessuti ad elevato tasso di rinnovamento oltre che ai tessuti tumorali dove regolano proliferazione e aggressività delle cosiddette “cellule staminali tumorali”.La componente staminale è presente in proporzione rilevante in alcuni tipi di tumori tra i quali il glioblastoma. Il glioblastoma è un tumore del sistema nervoso centrale per il quale gli interventi chirurgici e la radio- e la chemio terapia risultano essere di efficacia limitata per la rapida comparsa di cloni tumorali resistenti. Questi cloni resistenti sembrano svilupparsi a partire dalle cellule “staminali tumorali”. Scopo del progetto è sviluppare nuovi inibitori del sistema Eph-ephrin capaci di penetrare nel sistema nervoso centrale e ridurre la componente di staminali tumorali, rallentando così l’insorgenza di fenomeni di resistenza.Nel progetto sono impegnati diversi docenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma: Alessio Lodola e Riccardo Castelli si occuperanno della progettazione e della sintesi di nuovi inibitori, mentre Fabio Sonvico e Francesca Buttini dello sviluppo di nanoparticelle per facilitare l’accesso delle nuove molecole al sistema nervoso centrale. Il gruppo di farmacologia, guidato dal prof Tognolini, si occuperà dello studio dell’attività delle nuove molecole in cellule in coltura.Le ultime fasi della ricerca coinvolgeranno anche i docenti Francesco Marampon (Sapienza Università di Roma), Giovanni Luca Gravina e Claudio Festuccia (Università dell’Aquila), i quali saranno impegnati a determinare l’attività antitumorale in modelli sperimentali in vivo.