Parma, 15 gennaio 2024 – È un bilancio senz’altro positivo quello del progetto “Sostenibilità alimentare: da problema globale a opportunità di sviluppo socio-economico regionale”, condotto a partire dal 2019 dalla Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione dell’Università di Parma con fondi della Regione Emilia-Romagna.
Incentrato su uno dei temi più caldi dell’oggi e del futuro prossimo, la sostenibilità alimentare, il progetto - frutto dell’attività collaborativa svolta con l’Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Piacenza - si era aggiudicato il finanziamento nell’ambito del bando della Regione Emilia-Romagna destinato a “Progetti triennali di alta formazione in ambito culturale, economico e tecnologico”.
Oggi al ParmaUniverCity Info Point la conferenza stampa di bilancio, con interventi del Rettore Paolo Martelli, di Giorgio Pelosi, docente dell’Università di Parma e Prorettore, di Francesca Scazzina, docente dell’Università di Parma, di Eleonora Carini, Presidente della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione, di Daniele Del Rio, Coordinatore del progetto e Prorettore, di Margherita Dall’Asta e Lucrezia Lamastra, docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza).
Nato nel 2018 come risposta alla volontà della Regione di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione in Emilia-Romagna tramite il trasferimento di nuove conoscenze e nuove competenze e il rafforzamento delle capacità di sistema che sostengono innovazione e sviluppo, il progetto ha permesso alla Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione di unire la necessità di trasferire conoscenze strategiche orientate alla specializzazione, all’internazionalizzazione e all’innovazione sociale con l’emergente tema della crescente domanda di cibo, possibilmente di qualità, e con la necessità che il sistema produttivo riduca il suo impatto sulle risorse del Pianeta.
“Sostenibilità alimentare: da problema globale a opportunità di sviluppo socio-economico regionale” nasceva quindi dalla convinzione della necessità di formare figure pienamente consapevoli, in grado di fronteggiare le nuove sfide e dotate di competenze costruite sulle più recenti evidenze scientifiche. L’Emilia-Romagna è lo scenario perfetto per la formazione di figure così fondamentali per il futuro del nostro sistema alimentare, soprattutto alla luce della forte vocazione agroalimentare e per la intensissima interazione tra le città e le università del territorio.
Nell’ambito del progetto, nel quale la Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione ha avuto come partner l’Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Piacenza, si sono messi in campo:
- una International Summer School in Food Sustainability (svolta per 3 anni consecutivi), coordinata dal docente Giorgio Pelosi, che ha offerto a studentesse, studenti e professioniste/i una visione globale degli aspetti ambientali, economici, giuridici, sociali e comunicativi riconducibili alla sostenibilità alimentare
- un Master in Food City Design (condotto per 2 edizioni) progettato in stretta collaborazione con la Fondazione UNESCO – Parma Creative City of Gastronomy e coordinato dalla docente Francesca Scazzina. Ottima occasione di sinergia di tutte le realtà legate al food nel contesto di Parma, il corso mirava a formare tecniche e tecnici esperti nella gestione di progetti di rigenerazione urbana in grado di riqualificare territori e aree urbane valorizzando beni e identità culturali connessi all’ambito agroalimentare.
Queste due attività centrali sono poi state accompagnate da una serie di attività di contorno organizzate dall’Università di Parma, tutte incentrate sulla tematica del progetto, tra le quali il workshop “Toward a EU Sustainable FOOD SYSTEM: Legal option and challenges”, il ciclo di seminari "Storia di vita imprenditoriale: La gastronomia di Parma: i prodotti, il territorio, le imprese e le persone", il workshop “La sostenibilità delle filiere degli alimenti di origine animale: il tema dei sottoprodotti”, i webinar “Novel Foods” e "Towards the future of food: the cultured meat between food safety, sustainability and public perception", e il workshop “Intervento multi-strategico per promuovere l'implementazione di una politica di mensa universitaria sana e sostenibile”. Dalla sede di Piacenza dell’Università Cattolica, poi, sono stati organizzati i webinar “Circularity and Sustainability in the food system”, “Farm to Table: good practices for sustainable food system” e il workshop “Agrovoltaico - Transizione energetica e decoarbonizzazione in agricoltura”
Le varie attività hanno riscosso ampia partecipazione da un bacino di utenza quanto più diversificato. Fra le centinaia di persone che ne hanno fruito studentesse, studenti e professioniste/i da paesi vicini quali Portogallo, Francia, Slovenia, Germania, Olanda, Serbia, Gran Bretagna, Grecia, Spagna, Estonia, Romania, Austria, Polonia, Albania, Svezia, ma anche Brasile, Marocco, India, USA, Messico, Argentina, Ghana, Corea del Sud, Sudan, Bangladesh, Costa Rica, Madagascar, Egitto, Georgia e Giappone.
Inoltre tra le e i docenti sono stati ospitati rappresentanti di enti e aziende come FAO, EFSA, Boston College, Ghent University, University of Wageningen, OECD/OCSE, Alicante University (UA), Bergen University (UIB) and Mid Sweden University (MIUN), University of California Los Angeles, Harvard T. H. Chan School of Public Health, Barilla, Mutti, Ferrero.
Anche con queste attività l’Università di Parma ha ulteriormente implementato il suo ruolo centrale nell’ambito del food, confermandosi polo di eccellenza nel contesto della ricerca e della didattica sugli alimenti: un titolo sempre più riconosciuto all’Ateneo e che lo rende sempre più competitivo a livello internazionale.
Il progetto si è avvalso della collaborazione e del sostegno scientifico e didattico di EUniverCities, di Parma UNESCO Creative City of Gastronomy e di Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN).